Il gioco d’azzardo patologico (gap) è un problema che si presenta in modo subdolo e complesso. Spesso chi è affetto da questo tipo di disturbo non è in grado di chiedere aiuto; in buona parte dei casi è il coniuge, un figlio, un genitore o altro parente o persona vicina alla famiglia a cercare informazioni, chiedere supporto ed in generale ad attivarsi per preoccupazione o per disperazione.

Come cogliere i primi segnali? Possono sorgere sospetti più o meno fondati o esservi ragionevoli certezze che il problema sia quello del gioco, anche se tendenzialmente i giocatori negano o minimizzano. Vi sono campanelli d’allarme aspecifici e specifici che permettono di porre il sospetto della presenza di una modalità di gioco problematica/patologica; riconoscere i primi segnali può essere un modo di affrontare il problema prima che le perdite economiche e la cronicizzazione della malattia rendano la situazione drammatica.

Tra le caratteristiche aspecifiche si possono osservare:

1) alterazioni del tono dell’umore (depressione, instabilità emotiva)

2) irrequietezza, irritabilità, ansia, insonnia

3) comportamenti anomali rispetto al passato (uscite in orari anomali, vaghezza nel dare spiegazioni, utilizzo della rete eccessivo e in contesti appartati…)

Inoltre si possono osservare caratteristiche più specifiche delle problematiche legate al gioco:

1) aumento della frequenza delle giocate e della spesa legata a tale comportamento

2) irrequietezza e irritabilità quando non può giocare e quando si affronta l’argomento

3) tentativi di ridurre o interrompere l’attività del gioco che non portano a risultati

4) eccessivo coinvolgimento nel gioco d’azzardo ( pensieri perennemente rivolti al gioco, a pregresse esperienze di gioco, a come trovare denaro per giocare)

5) bugie per mascherare il proprio coinvolgimento nel gioco

6) difficoltà economiche e spese non giustificabili

7) richieste incongrue di denaro, non solo a parenti ma anche ad amici e conoscenti adducendo scuse poco credibili

8) indebitamento con banche, finanziarie, nei casi più complessi usura

9) difficoltà lavorative, scarso rendimento, licenziamenti e utilizzo non giustificabile dell’eventuale tfr, frequenti cambi di attività lavorativa, cessione del quinto

10) illeciti per procurarsi denaro o beni

Cosa fare in caso di sospetto? Se si ha anche solo il sospetto che un proprio familiare giochi in maniera problematica è consigliabile osservarne attentamente i comportamenti, prendere nota delle spese effettuate, essere attenti alle richieste di denaro ingiustificate, non elargire denaro contante, controllare denaro nel portafogli,estratti conto bancari e spese con carte di credito (attenzione alle piccole spese/pagamenti bancomat ripetute in brevi lassi di tempo), non lasciare denaro in casa in vista, controllare oggetti di valore (orologi, gioielli..). Inoltre è bene non assumersi compiti e responsabilità della persona affetta,non giustificare di fronte ad altri ammanchi, ritardi, inadempienze, conseguenze legate al gioco: tali modalità attuate con fine protettivo permettono il procrastinarsi di una condizione patologica e l’aggravamento della situazione.

Rivolgersi a personale specializzato che possa fornire indicazioni e dare informazioni dettagliate. Una delle finalità del progetto punta su di te 2.0 è proprio quella di facilitare l’accesso ai servizi di cura creando una rete e diversi canali di accesso ( sito, sportelli telefonici, sportello mobile) perché chi ha dubbi in proposito possa trovare ascolto e risposte utili ad affrontare il problema.I servizi specializzati nel trattamento del disturbo da gioco d’azzardo sono i Serd territoriali, dove un’equipe multidisciplinare composta da psicologi, medici, educatori assistenti sociali e infermieri valuterà la situazione e proporrà al giocatore ed alla famiglia un percorso di cura appropriato. Come in tutte le dipendenze è indicato il coinvolgimento della famiglia o della coppia. L’accesso al SerD è gratuito e diretto, non sono richiesti il pagamento del ticket né la richiesta del Medico curante. Possono accedere tutti i cittadini, anche minorenni.

Approfondisci:

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www.associazioneumanamente.org