L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha recentemente diffuso i dati relativi al gioco in Italia sulla spesa e sulla raccolta nel 2016 e nel primo semestre del 2017. 

Innanzitutto, chiariamo che la differenza tra la spesa e la raccolta deriva dalle vincite: l’effettiva spesa dei giocatori è data dalla raccolta meno queste ultime; nel 2016, gli italiani hanno speso circa 20 miliardi di euro, per la precisione 19,4, che rappresentano il 20% della raccolta – la quale ammonta a 96,1 miliardi. Nel primo semestre del 2017 sono stati spesi circa 9,3 miliardi di euro, il che significa che ogni italiano maggiorenne ha giocato d’azzardo per almeno un euro al giorno. Tra il 2016 e il 2017 la spesa per il gioco d’azzardo si è mantenuta sostanzialmente stabile, consolidando l’aumento rispetto al periodo compreso tra il 2009 e il 2015, anni durante i quali gli italiani hanno speso annualmente circa 17 miliardi di euro per il gioco.

Andando ad analizzare i dati piemontesi del primo semestre 2017, nello specifico la spesa degli 8 Capoluoghi di provincia per AWP e VLT, vediamo una sostanziale diminuzione delle perdite nelle 6 città in cui è stata applicata la limitazione dell’orario di funzionamento, come previsto dalla Legge regionale 9/2016. Nei Capoluoghi dove l’adempimento appare più formale che sostanziale (Asti,

Alessandria e Vercelli) la riduzione è compresa tra il 3 e il 4%, mentre nei Capoluoghi dove invece si è emanata un’Ordinanza “ragionata” in base alla finalità della Legge, la riduzione è nettamente più elevata: tra il 9% di Cuneo e il 22 % di Verbania.

La sentenze di sospensione delle ordinanze comunali di Novara e Torino del Consiglio di Stato del novembre 2016 e del gennaio 2017, sono costate ai giocatori di quelle città complessivamente oltre 12 milioni e mezzo di euro in un semestre, poiché il Tar del Piemonte solo a luglio 2017 ha definitivamente sgombrato il campo riguardo alla legittimità di merito dei provvedimenti amministrativi delle 2 città.

Ad Agosto 2017 erano complessivamente 162 le amministrazioni che avevano emanato ordinanze restrittive o, più raramente, approvato regolamenti comunali comprensivi di un contenimento degli orari di funzionamento degli apparecchi. Numeri non entusiasmanti, nonostante nel panorama nazionale il Piemonte sia all’avanguardia: in Italia i 162 provvedimenti piemontesi rappresentano il 43% di quelli totali (374). 

Sarà fondamentale, per capire il reale impatto della Legge Regionale sul giocato e sulla spesa delle Slot Machine e delle VLT in Piemonte, aspettare i dati complessivi del 2017, così da unire alla limitazione degli orari di funzionamento l’applicazione delle distanze degli apparecchi di gioco dai luoghi sensibili, che è entrata in vigore il 20 Novembre 2017.

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