Il 2017 è stato un anno epico per quanto riguarda il gioco d’azzardo.

Intanto, per prima cosa, nel marzo 2017 lo Stato decide di prendere posizione rispetto ai danni provocati dal gioco d’azzardo patologico pubblicando un decreto sulla Gazzetta Ufficiale che prevede che il Servizio Sanitario Nazionale debba occuparsi della cura/prevenzione degli stati di dipendenza da gioco, inserendo tali interventi nei livelli essenziali di assistenza (LEA).

Nel settembre 2017, inoltre, viene emanato un decreto del Ministero dell’Economia che prevede: una riduzione del 34,9% delle slot machine entro il 30 aprile 2018, una riduzione del 50% nell’arco di 3 anni di punti offerta gioco in base alla valutazione del posizionamento rispetto a luoghi sensibili (bancomat, scuole…) e orari di apertura. Lascia alle Regioni il compito di stabilirne i criteri.

Infine l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, istituito dal Ministero della Salute, ha individuato le linee guida su prevenzione, cura, riabilitazione e ha precisato quali caratteristiche dovrebbero avere le slot machine di nuova generazione. Per esempio ridurre la velocità di gioco, inserire obbligatoriamente la tessera sanitaria, stabilire un tetto massimo di perdita giornaliera, inserire una suoneria che si attivi ogni 20 minuti per indicare ai giocatori il tempo trascorso.

In seguito a questi movimenti legislativi, alcune Regioni hanno recepito i decreti ed hanno emanato leggi. Come già sappiamo la Regione Piemonte è stata una delle prime a legiferare in tal senso. Non è stata l’unica in quanto, di inizio anno, è la notizia che anche la Regione Toscana ha emanato una nuova legge regionale che contrasta il gioco patologico puntando sulla formazione dei gestori e sull’attivazione di un numero verde che fornisce informazioni sulle cure praticate oppure che dà anche già una prima assistenza telefonica.

I presupposti ci sono, ora occorre dar concretezza!

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redattoresociale.it