Recensione a cura della redazione Osservatorio GAP.


Mike McDermott, pokerista di talento, frequenta la facoltà di legge, vive con una compagna di studi, ma la sua grande e vera passione è il poker. Il suo obiettivo è quello di partecipare al Main Event Wsop (torneo mondiale di poker) a Las Vegas e di sedere al tavolo verde con i più grandi campioni. Per questo motivo si gioca tutti i risparmi (circa 30.000 $) con Teddy KGB, uno strozzino di origine russa che gestisce un club privato. Perde tutto. Ciò lo porta ad allontanarsi dal gioco e a dedicarsi alla professione di fattorino per potersi pagare gli studi. Conduce questa vita per circa nove mesi fino a quando va ad accogliere l’amico Verme che esce dal carcere dopo aver scontato una condanna per truffa. L’amico vuole riprendere subito a giocare perché è sotto ricatto per i debiti lasciati in sospeso prima della carcerazione. Dapprima Mike si tiene lontano dai tavoli verdi, ma poi Verme si indebita ancora di più e quindi decide di aiutare l’amico a togliersi dai pasticci. La fidanzata intanto l’ha lasciato e Mike, preso nella spirale del gioco, smette di frequentare la facoltà di legge. Si susseguono una serie di scontri di poker in cui dapprima vincono, poi perdono tutto e vengono picchiati a sangue dai poliziotti con cui stavano giocando perché Verme barava. Verme, preoccupato per la sua vita, scappa e lascia Mike da solo con tutti i debiti di gioco da pagare. E’ senza un soldo, la sua unica speranza è chiedere soldi in prestito per tentare ancora una volta la fortuna e cercare di pagare tutti i debiti con gli strozzini. Un suo professore gli presta 10.000 $ e Mike ritorna da Teddy KGB per sfidarlo. Questa volta in un adrenalinico testa a testa riesce a vincere e a pagare tutti i debiti e i prestiti accumulati. Riesce a tenere per sé 30.000 $ e decide di partecipare al Main Event delle WSOP a Las Vegas.

Rounders è un film drammatico del 1998 ambientato a New York nel mondo sotterraneo dei professionisti del poker. E’ il passionale racconto di un’eccentrica vocazione, ma anche una razionale riflessione sul gioco. Si tratta di una narrazione dentro la narrazione: gli avvenimenti del film sono costantemente accompagnati dai pensieri del protagonista che esprime convinzioni, sentimenti ed emozioni e che interpreta ogni situazione reale come se fosse una situazione di gioco delineando il connubio vita=gioco. L’azzardo viene visto come simbolo della lotta tra ragione e sentimento, in cui la convinzione di Mike di poter controllare il gioco in modo razionale e matematico, si confronta continuamente con l’imprevedibilità del caso e l’impossibilità di gestirne i suoi effetti. Il rischio dell’azzardo è visto sia come fascino nel dimostrare di essere il più forte, ma anche come difficoltà nel saper gestire soprattutto la possibilità di perdere tutto non solo nel gioco, ma anche nelle relazioni umane. Si nota, quindi, come tutti i rapporti o le amicizie del protagonista facciano parte del mondo del gioco. L’unica relazione autentica è quella con la ragazza che però si interrompe. Nel film viene sottolineato come il poker sia diffuso in tutti gli strati sociali: giudici, poliziotti, delinquenti… Vengono, inoltre, messi a confronto due codici di comportamento diversi rispetto al gioco: Mike, che incarna l’eroe americano, vuole vincere onestamente e per bravura, mentre Verme vuole vincere creandosi un vantaggio da subito, cioè barando. Il film si conclude con una frase emblematica detta dal taxista “Buona fortuna” accompagnata dal contro pensiero del protagonista “La gente insiste nel chiamarla fortuna”.

Meritevoli di essere citate alcune frasi pronunciate dal protagonista che delineano il profilo del giocatore d’azzardo e le sue false convinzioni…

“Nel nostro giro si dice: giocare per vivere. E’ come ogni altro lavoro…”

“Mi sono seduto al tavolo e mi sono sentito vivo dopo tanto tempo”

“Regola fondamentale: calcola sempre tutte le possibilità”

“La regola è: più l’avversario è simpatico meno sa giocare”

“La partita cominciava alle otto di sera e prima di accorgertene era già mattino”

“Non ho mai giocato per l’ebrezza della vittoria…Io gioco per i soldi”.

 

 

Link Approfondimenti

www.cnca.it/comunicazioni/comunicati…/2668-year-book-2016-rischi-da-giocare

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