Se la patologia da gioco d’azzardo è ormai nota ed è stata più volte descritta nei nostri articoli, anche attraverso drammatiche storie di famiglie o di ex giocatori, meno note sono le storie in cui spesso la dipendenza da gioco è accompagnata anche da altre dipendenze, quali ad esempio l’abuso di sostanze come cocaina o alcol, che possono incidere pesantemente sulla prognosi del quadro già difficile di un giocatore d’azzardo patologico.

Riccardo ha 45 anni e prima di perdere il lavoro ha sempre lavorato in una tipografia. Oggi si ritrova in un percorso di recupero che spera possa consentirgli di ritrovare di nuovo un lavoro, per poter sperare nel futuro. Riccardo ha superato situazioni molto difficili, prima la dipendenza dal gioco d’azzardo, l’uso quotidiano dello slot machine e poi quella dalla cocaina: un tunnel da cui è difficilissimo uscire.

“Vi spiego la mia situazione: ora sto molto meglio ma non mi sono ripreso del tutto. Riuscire ad uscire da questo tipo di dipendenze è molto difficile: mi vergogno quasi a parlarne ma so che mi farà bene. Quando iniziai ad usare le slot machine avevo 40 anni, un lavoro sicuro e una bella famiglia: mia moglie e i nostri 2 figli piccoli. Inseguivo il sogno di una vincita di migliaia di euro; mi sono perso e il sogno si è trasformato in un incubo. Dopo i primi cinque mesi di gioco arrivai a spendere tutti i miei soldi nelle slot machine. Avendo una casa di proprietà non avevo problemi di affitto o di altre spese, per cui non avevo particolari problemi economici, ma finii per spendere tutti i miei risparmi. Seguivo un sogno e per quel sogno sono arrivato a distruggermi completamente. Accampavo scuse inverosimili con mia moglie, grazie alla quale riuscivamo a sbarcare il lunario…chiedevo continuamente anticipi di stipendio ai miei datori di lavoro con la scusa di problemi di salute dei miei bambini…la verità è che non riuscivo a smettere… sognavo una vita in grande (anche se guardando ora indietro, non mi mancava nulla), la possibilità di comprare qualsiasi cosa ai miei figli e garantire loro un ricco futuro, ero sicuro che prima o poi ci sarei riuscito.

Non riuscivo più a fermarmi e a riflettere su me stesso: mi stavo completamente privando delle cose minime della vita quotidiana, degli affetti e della famiglia. Le slot erano diventate il mio unico pensiero. Un pensiero che mi ossessionava e mi faceva stare male, a tal punto che un giorno feci la conoscenza della cocaina… Alcune persone che giocavano come me, mi proposero di provare con la droga: mi avrebbe permesso, dicevano, di stare più tranquillo, più lucido e di giocare di più. Provai qualche volta ma la cosa non mi attirava tanto, però quando perdevo al gioco, cioè quasi sempre, la cercavo e spesso la consumavo con altre persone e spendevo altri soldi. Divenne un incubo anche quello: avevo il cervello colmo, non sapevo più dove sbattere la testa.

Una sera tornai a casa completamente fatto, a tal punto da spaventare i miei figli e a spingere mia moglie a prendere la decisione di passare la notte fuori casa con loro. Quello per me fu il giorno in cui toccai il fondo in cui capii che stavo davvero per perdere tutto, non solo in termini di denaro… mi decisi a chiedere aiuto e ad impegnarmi per tornare a vivere una vita normale con la mia famiglia.

Non smetterò mai di ringraziare mia moglie che nonostante tutto mi è stata sempre vicina ed è lei che tutt’ora mi sta aiutando in questo lungo percorso.

Il Ser.D della mia città è diventato come una seconda casa per me; ora la cosa più difficile è combattere con la vergogna e il senso di colpa, spero di risanare l’immagine che hanno i miei figli di me, ma ce la metterò tutta per donare loro tutto il mio amore e tutto l’impegno che in questi anni è mancato.

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