Il mondo della criminalità organizzata e il mondo dell’azzardo si intrecciano a diversi livelli.

Ciò che appare immediato a chi si occupa di clinica è il possibile coinvolgimento delle persone affette da disturbo da dipendenza nell’usura a causa dell’indebitamento, inoltre esiste anche una parte di popolazione vittima di usura che inizia a giocare d’azzardo per saldare i propri debiti.

Ma vi sono altri livelli che riguardano il mondo dell’azzardo e delle mafie e che riguardano tutta la popolazione. Vi è un coinvolgimento diretto delle mafie nel settore del gioco d’azzardo condizionando direttamente la gestione di sale da gioco e scommesse inserite nel circuito legale (attività estorsiva, imposizione pizzo su macchinette video-poker legalmente installate, utilizzo di prestanome per intestazione di sale giochi e punti scommesse). Infine un circuito tradizionalmente illegale che comprendente la raccolta abusiva di scommesse, la manomissione di slot-machine e VLT con alterazione dei flussi telematici e gestione separata delle giocate sottraendole alla tassazione d’imposta, gestione di siti illegali per l’offerta di gioco online e scommesse sportive. Una curiosità a riguardo è l’installazione dei cosiddetti totem: apparecchi touch-screen posizionati negli esercizi che in assenza di utilizzatori appaiono innocui schermi per ricariche telefoniche e acquisti online, ma che tramite l’inserimento di un codice consentono di connettersi con siti esteri non autorizzati per il gioco online.

Le organizzazioni criminali si sono dimostrate molto capaci nell’infiltrarsi nelle filiera del gioco a tutti i livelli e su tutto il territorio nazionale con la finalità di produrre profitti e con lo scopo di riciclare il denaro sporco proveniente da altre attività illegali (spaccio sostanze stupefacenti, traffico d’ armi…) senza gravi rischi viste le difficoltà nell’accertare l’illegalità della condotta e le conseguenze giudiziarie contenute, legate a un sistema sanzionatorio caratterizzato da pene non elevate per questo tipo di reati.

Tutto ciò induce a una seria riflessione visto che l’ampliamento dell’offerta del gioco legale, sbandierato anche come contrasto alla criminalità organizzata, ha in realtà fatto da apripista ad una serie di attività ampliamente redditizie per le organizzazioni mafiose, come dimostrato dagli atti giudiziari e dalle inchieste svolte dalle forze dell’ordine e dalla magistratura. Diventa difficoltoso distinguere tra gioco legale e illegale in un sistema radicalmente infiltrato e condizionato dove le attività legali consentono un’efficiente attività di riciclaggio e quelle illegali una formidabile fonte di guadagno.

Link:

https://www.avvenire.it/c/attualita/Documents/Dossier%20Gioco%20sporco_sporco%20gioco%20DEF.pdf

http://www.avvisopubblico.it/home/wp-content/uploads/2017/11/Contributo-DNA.pdf